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nov 15 2008

QPR-Burnley=1-2

1-2

13′ Blackstock
 
reti
 
33′ Blake 
59′ A. Mahon
1′ Ramage
 
cartellini
 

66′ Gudjonsson
81′ Jordan
82′ Mc Donald

 

 
QPR: Cerny, Ramage, Stewart, Hall, Connolly (Delaney 46), Ephraim (Agyemang 63), Rowlands, Tommasi (Mahon 53), Cook, Blackstock, Di Carmine.
In panchina: Cole, Ledesma.

Burnley: Jensen, Alexander, Duff, Carlisle, Jordan, Elliott, McCann, Gudjonsson, Eagles (Mahon 56), Blake (McDonald 79), Thompson (Akinbiyi 84).
In panchina: Penny, Paterson.

Presenze: 13,226

Arbitro: Keith Woolmer 


A partita finita Gareth Ainsworth si sofferma su un rigore negato per fallo su Blackstock, penalty che poteva cambiare l’esito della partita: "Questo è il momento di mordersi la lingua, per me. Sono uno dei tanti managers che questa settimana hanno avuto problemi. All’arbitro ho solo detto che il rigore su Dexter era netto e che se lo avesse concesso probabilmente adesso commenteremmo un altro risultato".
 

 
Commento: (dal blog di Claudio Critelli) E’ il Mahon “sbagliato” stavolta a decidere una partita dei Rangers. E’ infatti Alan, e non Gavin, a mettere la firma determinante dopo un’ora di una delle sfide più delicate della stagione. Nella prima frazione il vantaggio iniziale di Blackstock viene annullato da un gol di Blake al 34’.
Per il QPR l’esame di maturità giunge nel momento e contro l’avversario peggiori. I residui dell’infrasettimanale Carling Cup sono di opposta consistenza: padroni di casa ancora a leccarsi le ferite per la grave perdita di Buzsaky e senza Parejo vittime della sconfitta contro il Manchester United, gli ospiti galvanizzati dalla storica eliminazione del Chelsea.
Al 14’ Blackstock trova l’angolino destro e porta in vantaggio la sua squadra. Due minuti dopo Stewart corregge un corner di Ephraim ma trova i riflessi di Jensen. I Rangers controllano senza affanni sino al 34’ quando, per la prima volta, consentono ai Clarets la ricerca del bersaglio grosso. La disattenzione è fatale, dai sedici metri Blake monetizza un assist di Gudjonsson e riporta in equilibrio il risultato. Ultimo sussulto del tempo un intervento di Cerny su McCann.
Nella ripresa, con Delaney subito dentro al posto di Connolly, gli Hoops devono ringraziare Cerny, attento su tiro di Elliott. Potrebbero anche avere la chance di riportare il match dalla propria parte grazie a Blackstock filtrante in area e contrastato irregolarmente da Carlisle. E’ rigore: evidente agli occhi di tutti tranne che a quelli dell’approssimativo mr. Woolmer. Con ancora nell’aria le recriminazioni echeggianti nella tana del QPR, Di Carmine soffoca in gola l’urlo del gol a causa di uno strepitoso intervento di Jensen. Nel frattempo Eagles si fa male e Coyle lo sostituisce con Alan Mahon. Mossa vincente. E’ proprio lui, una manciata di minuti dopo, a freddare Cerny con un colpo preciso su traversone dalla destra dell’ispirato Blake. Nonostante Ainsworth provi a gettare nella mischia Agyemang per Ephraim sono gli ospiti, forti di una manovra agile e sorretti dal morale a mille, a resistere alla distanza. Merito soprattutto della bravura del loro portiere. L’eroe di Stamford Bridge conferma il suo stato di grazia anche a Loftus Road compiendo un intervento decisivo proprio sul ghanese al 92’. 
 


 
My Two Cents: Lo scorso anno era finita 2-4 dopo esser stati in vantaggio 2-0 fino alla mezzora, quest’oggi è finita 1-2 dopo esser stati in vantaggio per 1-0 fino alla mezzora. Evidentemente a noi il Burnley ci va proprio indigesto.
Anche se bisogna ammettere che abbiamo avuto una sfiga incredibile ed un arbitraggio non certo impeccabile.
 
Secondo me occorre prima di tutto una punta più prolifica dei pur volenterosi Di Carmine e Blackstock. Jensen è stato bravissimo, ma probabilmente un ‘cecchino’ più esperto lo avrebbe "impallinato" almeno un paio di volte.
Abbiamo un bottino di 16 gol in Championship, sommando tutti i gol di tutti i nostri giocatori. Il solo Doyle del Reading ne ha 14 all’attivo…
Ebanks-Blake e Iwelumo, del Wolverhampton, ne hanno 19 in due.
E’ un caso che il Reading sia 3° e gli Wolves siano primi?
 
Diamo un caloroso ‘bentornato’ ad Ephraim, alla sua seconda presenza quest’anno (ma è infortunato o cosa?) e, se qualcuno lo ha capito, mi spieghi perchè per recuperare il risultato Ainsworth ha mandato in campo Agyemang e non Ledesma…
Lo so: gli assenti han sempre ragione, ma io alla forza fisica di Agyemang avrei preferito la fantasia dell’ex genoano.
 

 

1 commento

  1. utente anonimo

    questa volta me la cavo con un bel NO COMMENT!

    Ciao

    QPR fan, Trento

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