La posizione di classifica dopo la 26a giornata di Championship rimane bassa, ma il Bristol City merita tutti i titoli: l’inizio del 2011 poneva due partite decisamente complicate, ovvero le sfide con le prime due della classe, ma la squadra di Keith Millen ha superato il doppio terribile impegno con grande autorità, ricavandone una grande fiducia che può e deve guidare la risalita in classifica. Dopo aver abbattuto il Cardiff City con una prestazione sensazionale, arriva anche un ottimo pareggio a Loftus Road a bloccare le velleità di fuga del QPR, che in caso di vittoria avrebbe rimesso tanti punti tra sé e le avversarie dirette. E’ una prestazione buona per i Robins, che finalmente sembrano aver trovato un certo equilibrio difensivo: come prevedibile, a fare la partita è stata la squadra londinese, che ha messo sotto grossa pressione il Bristol City, facendo però grossa fatica a trovare chance chiare. Qualche difetto di gioco per gli Hoops, ma soprattutto ottimi progressi difensivi per un reparto che stavolta ha saputo proteggere bene David James, soprattutto grazie al carattere e alla leadership che non ti aspetteresti da un giovane arrivato per giunta in prestito come Steven Caulker, assoluto man of the match perché oltre ad una sensazionale prestazione difensiva finisce per andare a realizzare in pieno recupero il gol decisivo per il pareggio del Bristol City. La squadra di Millen è messa sotto dal QPR, che domina ma fatica a trovare la chiave giusta per aprire il fortino avversario, in un primo tempo abbastanza a senso unico. Nella ripresa però il Bristol City esce maggiormente e riesce a creare pressione sulla difesa avversaria: la squadra di Warnock ha fatto le proprie fortune anche e soprattutto su una difesa difficilmente perforabile, ma in questo pomeriggio ci sono parecchi barcollamenti come l’errore di Hill che permette a Brett Pitman di trovare il gol del vantaggio. L’ex attaccante del Bournemouth non aveva trovato alcun gol nelle prime 12 presenze in Championship e sembrava un sorprendente flop (visto quello che aveva fatto in passato), ma una volta sbloccatosi s’è scatenato tanto che sono arrivati otto gol nelle ultime otto presenze. Il QPR però dispone di un fuoriclasse per la categoria come Adel Taarabt, che fa i numeri sulla sinistra dell’area mandando due volte a sedere l’avversario diretto fino a metter dentro un pallone basso perfetto al centimetro per Faurlin, che arriva da dietro e firma il gol dell’1-1. Il secondo tempo è aperto e all’84’ il QPR sembra mettere le mani sui tre punti, grazie al rigore realizzato proprio dal solito Taarabt. Il Bristol City però ha carattere e si spinge in avanti: Kenny compie un grande intervento su Campbell-Ryce (che dopo non aver segnato per un anno sfiora il secondo gol consecutivo), ma sul corner successivo svetta la testa di Caulker a regalare il 2-2 e un punto preziosissimo al Bristol City. Una beffa per il QPR, che però deve biasimare soprattutto la propria difesa, non all’altezza delle precedenti uscite.
Tra i manager più determinanti della Championship va inserito sicuramente il nome di Sven Goran Eriksson: arrivato al Leicester con la squadra in zona retrocessione e lasciata in stato disastroso da Paulo Sousa, lo svedese ha superato tutti gli scetticismi riuscendo a raddrizzare la nave, soprattutto grazie ad un ottimo rendimento interno. Dopo aver visto i fantasmi della retrocessione di tre stagioni fa, le Foxes adesso sono tra le squadre lanciate anche verso le zone di alta classifica: prova ne è il successo ottenuto contro una squadra di vertice come lo Swansea City, che porta il Leicester nella prima metà di classifica. Adesso un rientro anche nella lotta playoff non è più così iperbolico: il sesto posto dista quattro punti, anche se va ricordare che il Leicester è una delle tre squadre (tra cui anche lo stesso Swansea City) ad aver giocato tutte le partite fin qui. Ancora male lo Swansea City, che al solito ha proposto tanto possesso ma poca concretezza offensiva, dimostrando anche una preoccupante fragilità sui calci piazzati avversari: il terzo ko esterno consecutivo arriva proprio sull’incapacità di saper difendere con lucidità sui corner avversari, concedendo due gol piuttosto brutti per una squadra che punta moltissimo sull’assetto difensivo. L’impressione è che per i Jacks sarà decisivo il mercato invernale: deve arrivare assolutamente qualche rinforzo in attacco per poter ambire alla Premier League. A segnare il gol decisivo al Walkers Stadium è Darius Vassell, che sta a poco a poco diventando un uomo chiave del Leicester.
Ne approfitta il Cardiff City, che nel big match di martedì sera torna a vincere e torna a convincere: nella follia della squadra di Dave Jones, ci sta anche una prestazione davvero buona contro un avversario di ottimo livello come il Leeds dopo due sconfitte consecutive davvero brutte arrivate con prestazioni difficilmente commentabili. Nonostante il gol vittoria arrivi nel finale, è un successo meritato per il Cardiff City, che di tanto in tanto riesce ad esprimere bene il proprio potenziale e quindi riesce a vincere le partite in modo brillante: il problema sono i passaggi a vuoto, davvero troppi. Si ferma il Leeds, che aveva messo in fila una serie eccellente di 12 risultati utili: la precedente sconfitta era stata proprio quel tonfo interno contro il Cardiff City. Quello sembrava un segnale chiaro di una squadra che non potesse ambire a molto più che ad un piazzamento di metà classifica, mentre adesso i Whites appaiono pericolosi anche al vertice della graduatoria. A sbloccare il match è il sempre molto criticato Craig Bellamy con un rasoterra preciso da posizione ravvicinata, ma i gallesi non riescono ad allungare e vengono raggiunti da un bel tiro dal limite di Robert Snodgrass, il quale però più tardi viene beccato a sputare addosso a Craig Bellamy, un gesto bruttissimo che potrebbe costargli pesantemente. Il gol di Chopra nel finale regala al Cardiff City un successo assolutamente fondamentale, anche per allentare la pressione che iniziava a farsi eccessivamente pesante: i tre punti servono per allontanare l’aria di crisi, per una squadra che in ogni caso deve cambiare passo se vuole puntare alla Premier League.
Il Norwich non riesce a completare alla perfezione il periodo natalizio e manca la chance per la quarta vittoria consecutiva, dopo un match giocato non particolarmente bene in casa del Middlesbrough ma che comunque porta un punticino. I Canaries in realtà sono anche sfortunati, perché dopo la rete di Holt vengono raggiunti solo con uno sfortunatissimo autogol di Russell Martin, che intercetta un pallone diagonale di Arca ma lo manda alle spalle del proprio portiere. Nel secondo tempo il Norwich ha qualche minuto di discreta superiorità, ma alla fine è il Middlesbrough ad essere più incisivo e ad andare più vicino alla vittoria. Sarebbe stato un colpo importante per il Norwich, che però può esser soddisfatto del proprio rendimento nel periodo natalizio.
Gioca meno bene del solito il Watford, che però riesce comunque ad ottenere la quinta vittoria consecutiva, anche in mezzo a diverse difficoltà e a tanta sofferenza in un match assolutamente infinito: a Glanford Park, infatti, gli Hornets subiscono per buona parte del secondo tempo l’iniziativa dello Scunthorpe e finiscono anche a corto di uomini perché all’infortunio di Eustace (che si era fatto male contro il Portsmouth), si sono aggiunti nel corso del match quelli di Andrew Taylor, di Cowie e di Graham. Per fortuna di Mackay però il campionato ora si ferma e c’è tempo per riassestare tutto. E’ un match infinito, perché per la seconda volta in questa stagione ci sono problemi all’impianto di illuminazione di Glanford Park, che salta ben due volte nel corso della ripresa e lascia al buio le due squadre: in un modo o nell’altro si riesce a riprendere e a finire il match. Dopo un brutto primo tempo, lo Scunthorpe preme nella ripresa, sprecando un rigore ma trovando il meritato vantaggio con Woolford. La difesa però è un disastro e con un pasticcio allucinante in disimpegno permette a Graham di realizzare facilmente da due passi e di rimettere il Watford in partita. Gli Hornets stringono i denti e nel finale trovano anche il successo con un bell’inserimento in area del giovane Matthew Whichelow: i londinesi restano al sesto posto in classifica, continuando il loro cammino straordinario.
Con Stuart Gray in panchina in veste di caretaker manager in attesa di trovare il sostituto di Laws (si parla proprio di Malky Mackay, ma anche addirittura di Sam Allardyce, esonerato da poco dai rivali regionali del Blackburn), il Burnley dà buoni segnali di vita ma viene sconfitto al Madejski Stadium, al termine di un match divertente soprattutto nel primo tempo. I Clarets passano in vantaggio sfruttando una fase di buona superiorità, ma il Reading trova in Shane Long l’eroe di giornata, capace di ribaltare tutto con la doppietta. Rammarico per il Burnley, soprattutto per la traversa clamorosa colpita da Marney nel finale di primo tempo con una spettacolare conclusione.
Per identificare i motivi del netto calo del Derby County basta leggere i numeri del rendimento interno: la squadra di Clough era entrata in zona playoff grazie soprattutto alle sei vittorie consecutive a Pride Park, al quale però ha fatto seguito una serie di tre partite casalinghe senza vittorie che hanno portato i Rams addirittura nella seconda metà di classifica. Ovviamente, anche in trasferta il Derby County non ha fatto molto meglio, ma questi numeri testimoniano nel migliore dei modi il calo di forma, per una squadra che aveva anche illuso tutti per il buon calcio giocato. Quella contro il Millwall è una partita abbastanza spenta per i Rams, mai molto brillanti, mai realmente superiori. La chance migliore capita allora per i Lions, ma Morison sbaglia un colpo di testa da ottima posizione e spreca la chance per il vantaggio. I londinesi sono imbattuti da otto partite, nelle quali hanno subito la miseria di due gol: la difesa sta aiutando la squadra di Jackett a rimanere vicina alla zona playoff, andando ben al di là delle attese (che comunque erano di un campionato tranquillo).
Un’altra squadra in deciso calo è il Coventry, che viene sconfitto anche ad Oakwell e si ritrova all’undicesimo posto in classifica dopo sei partite senza vittorie. Vittoria meritata per il Barnsley, che si era trovato in vantaggio con una conclusione fantastica dalla distanza di Nathan Doyle e che trova il gol vittoria grazie a Goran Lovre, elemento che sta diventando importante nel gioco di Robins ma che (vista anche la posizione in campo, da trequartista alle spalle dell’unica punta) deve iniziare a segnare maggiormente: questo è appena il suo secondo gol in campionato. Buon successo per i Tykes, che però nel mercato di Gennaio potrebbero perdere Adam Hammill, che attira l’interesse di tante squadre di metà classifica in Premier League: lo stesso Robins è apparso pessimista sulle possibilità di trattenere la stella della squadra.
Succede proprio di tutto a Bramall Lane, nel derby dello Yorkshire che vedeva Micky Adams all’esordio casalingo nello stadio in cui ha sognato di giocare: da sempre tifoso dello Sheffield United, Adams è cresciuto nell’Academy delle Blades ma è stato svincolato all’età di 16 anni e ha girato in lungo e in largo per l’Inghilterra, senza riuscire a vestire quella maglia che sognava da bambino. La sua carriera da manager è stata però buona, tanto che la chiamata è arrivata a 49 anni per tirare fuori la squadra da una situazione difficilissima. Il derby contro il Doncaster ha un trend abbastanza logico: i Rovers giocano un calcio fluido e molto tecnico, le Blades puntano sull’aggressività e sul fisico. Il primo tempo in realtà è bruttissimo, ma all’intervallo accade il primo episodio di un pomeriggio difficilmente dimenticabile. Nel corso di Preston-Derby County di Capodanno, Deepdale Duck (la mascot dei padroni di casa) è stato portato fuori dal campo e arrestato per degli insulti riferiti al portiere Bywater, arresto dovuto anche al fatto che questa mascot aveva qualche precedente simile. Ebbene, in suo favore s’è schierato nientemeno che Captain Blade: sembra un cartone animato, invece è la realtà. La mascot dello Sheffield United ha inscenato una protesta solitaria all’intervallo per solidarietà con il suo collega (al suo di “Deepdale Duck Free”): è tutto vero. Gli animi si accendono in campo, con il Doncaster che si ritrova in 10 per il rosso subito da Dennis Souza. Non è però un match in discesa per lo Sheffield United, perché Micky Adams deve vedersela con un altro elemento che da piccolo tifava per le Blades, ovvero Billy Sharp, ex dal dente avvelenato visto che non ha ricevuto un grande trattamento nella sua breve esperienza a Bramall Lane (anche per lui era l’occasione da sogno, ma la realtà è stata molto amara) e dal momento del suo addio finisce per segnare puntualmente nei derby contro lo United: stavolta Sharp realizza addirittura una doppietta e sembra regalare ai suoi una grande vittoria in inferiorità numerica. Lo Sheffield United però non molla e ritrova speranza all’86’ con Bogdanovic, per poi trovare il gol del pareggio al 96’ con un rarissimo gol di Kozluk. E’ un punto che vale quasi come una vittoria per lo Sheffield United per come è arrivato.
Scosso dalla vicenda di Deepdale Duck (ma anche no), il Preston è andato a giocare la sfida salvezza a Selhurst Park, la sfida tra le ultime due in classifica e tra due squadre senza manager a tempo pieno. E’ un match molto nervoso tra due squadre che sanno di dover sfruttare al massimo lo scontro diretto e a riuscirci è il Crystal Palace, guidato in panchina da una bandiera del club come Dougie Freedman, il quale ha la buona idea di ingaggiare una vecchia conoscenza del calcio inglese come Steffen Iversen, centravanti 34enne della Norvegia arrivato dal Rosenborg (dove è anche cresciuto) ma visto soprattutto con la maglia del Tottenham, con il quale giocò per sette stagioni realizzando 41 gol in campionato: per lui anche una stagione con la maglia del Wolverhampton, tormentata dagli infortuni. Il suo ingaggio arriva poco prima del match, in tempo per schierarlo in campo dal primo minuto e vederlo realizzare il gol vittoria, andando ad incornare un cross di Cadogan. Affonda totalmente il Preston, a ben sette punti di distanza dalla zona salvezza e che ha vinto solo una volta nelle ultime 10 partite.
Sfida di metà classifica tra due neo-retrocesse a Fratton Park, che vede il Portsmouth confermare il proprio momento di appannamento e il bisogno di rinforzi nel mercato di Gennaio: la rosa ha bisogno di volti nuovi, perché è troppo stretta. Vince l’Hull City, che sta trovando solidità e adesso inizia ad avere buoni spunti anche in attacco: Simpson non ha segnato ma sembra in crescita e al suo fianco può essere importantissimo Matty Fryatt, che finora ha avuto una stagione da incubo ma che ha segnato il suo primo gol con la maglia dei Tigers. Non basta per il Portsmouth la rete di Halford, il quale ha giocato nonostante il rosso subito sabato contro il Watford: la società ha fatto ricorso e quindi per ora la squalifica è lasciata in sospeso.
a cura di Silvio di Fede