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nov 17 2014

Charlie Austin da muratore a bomber in Premier sulle orme di Stuart Pearce e Ian Wright

Vent’anni e la passione per il calcio. A quell’età è facile pensare a divertirsi con gli amici, uscire con le ragazze e fare baldoria. Ma Charles, nome nobile ed umile d’animo, è diverso dagli altri. Lavora nell’azienda di papà. Il solito privilegiato? Macché! Un lavoro duro il suo: il muratore. Di giorno il ragazzo di Hungerford costruisce case. La sera mette le fondamenta per il suo futuro, senza immaginare quanto roseo possa diventare.

Sul campo del Pool Town, squadra dilettantistica della Wessex League, l’allenatore indica ai suoi giocatori la luna. I compagni di Austin guardano il dito, lui invece fissa proprio la luna: mica si ferma al dito. La fatica della dura giornata lavorativa viene trasformata in energia sul campo: una macchina perfetta, 46 gol in 46 presenze. Il primo mattone è posato.

L’estate successiva, stagione 2009-2010, il grande salto in League Two al Bournemouth. Austin inizia a ripercorrere i passi di due predecessori come Ian Wright e Stuart Pearce: piastrelliere il primo ed elettricista il secondo. Poi, entrambi, stelle del calcio inglese. Ma la sorte si manifesta come uno dei quei muri, che Charlie costruisce con papà: veto della Lega inglese sulla campagna acquisti del Bournemouth ed Austin rispedito al mittente.

Cazzuola e malta il suo presente, ma non per molto. Ecco una seconda occasione: con lo Swindon Town, questa volta. Un assaggio di professionismo. Cambiano gli arnesi del mestiere: guanti e piccone si trasformano in campo e pallone. Con un unico risultato: il gol. Anzi i gol. Tanti da destare l’interesse di squadre di categorie superiore e, nel gennaio 2011, il passaggio al Burnley: 45 gol in 90 partite il suo score.

Austin scrive il suo nome nella categoria ‘From building site to big League’ con il passaggio dal Burnley al Queens Park Rangers. Ancora una stagione, 2013-2014, in Premiership, trascinando il QPR alla promozione con i suoi 20 gol.

Ora la Premier League, subito da protagonista. 6 gol in 10 partite. Di tacco contro il Chelsea, in acrobazia al Southampton e doppietta al City di Aguero: un biglietto da visita, già finito su molte scrivanie dei Top Club. E la Nazionale? Una questione di tempo, dicono i tabloid.

Papà Austin legge i giornali, orgoglioso del suo ragazzo. Ha già rimpiazzato il figlio nella sua azienda: sa che difficilmente tornerà. Charlie ha costruito con le proprie mani un futuro diverso, migliore. La luna, quella che sognava sui campi di periferia, è proprio davanti ai suoi occhi. Non c’è più bisogno che qualcuno gliela indichi.

A cura di Luca Gandini per gianlucadimarzio.com